Time Line 500-1860 in IT

Una cronologia di Torricella Peligna dalla caduta di Roma all’Unificazione d’Italia
Compilato da Robert Piccone
versione italiana – (click here for the English version)

Eventi a Torricella Eventi regionali di rilievo
 

537 Ostrogoti e bizantini si combattono nella zona di Torricella – un elmo di un guerriero ostrogoto di quest’epocafu trovato nel 1922 in località Santa Lucia, tra Torricella e Roccascalegna.

 

 

 

 

 

1060 Papa Niccolò II assegna la metà di un castello situato a Torricella ai frati benedettini delle isole Tremiti.

1097 Maliero de Palena dona la Chiesa di San Venanzio, situata a Torricella, al Monastero di Letto. L’atto elenca come testimoni 2 soldati normanni, evidenza della presenza normanna nell’ area in quest’epoca.

1167 Il Catalogus Baronum, una lista completa dei feudi nel Ducato di Apulia (in cui c’era Torricella) e la Principalità di Capua ed i doveri militari dei rispettivi baroni al re siciliano normanno, è aggiornato includendo l’Abruzzo, conquistato recentemente. Nel paragrafo numero 1024, vi è Torricella, descritta come dominio di Rogerius Bursellus (figlio di Maliero de Palena), con una post-notazione che delega a Guillelmus Scalfus con i suoi poteri. Il paragrafo numero 1227 nomina Raynaldus Gentilis come barone di MonteMoresco, un feudo adiacente a Torricella.

1173 La chiesa madre di Torricella, San Giacomo Apostolo, è costruita. Nei secoli successivi, sono eseguiti restauri e modificazioni.

 

 

1390 Ladislao I d’Angiò investe Orsini, Conte di Manoppello, del feudo di Monte Moresco, ma c’era una controversia se includesse o meno Torricella.

1400 Ladislao I investe Giovanni Batista Torricella del feudo di Monte Moresco.

1459 15 dicembre, vi è una tregua tra Antonio Caldora e la città di Sulmona. Antonino de Castiglione, erede di Antonio de Sangro, barone di Colledimacine, barone di Torricella, e signore di Bagnyara, è nominato come testimone.

1534 Fallascoso (frazione attuale di Torricella) e il paese vicino di Bomba sono rimossi dai beni feudali di Antonio di Annicchino da CarloV, Sacro Imperatore Romano, a causa di ribellione del primo. Queste terre sono concesse al capitano Pirro Colonna.

1550 (circa) Il cadavere di un balivo del secolo XVI interrato sotto San Giacomo, la chiesa madre di Torricella, si mummifica spontaneamente. Nel 1989, il cadavere mummificato   è scoperto durante un intervento di restauro della chiesa.

1551 Catarina de Medici, vedova del fu Pirro Colonna, supplica Carlo V di concederle il permesso di vendere i possedimenti di Fallascoso e Bomba a beneficio delle sue figlie. Carlo V concede l’autorizzazione e le terre diventano possedimento di Fabrizio Valignano.

1552 Il Santuario della Madonna delle Rose è costruito 3 km fuori da Torricella.

1568 25 maggio, Mons. Olivia, Vescovo di Chieti, visita Torricella. La documentazione della sua visita descrive la chiesa di San Giacomo come “extra moenia” (fuori le mura della città).

1623 Una carestia colpisce Torricella

 

1706 L’Università di Torricella (un tipo di consiglio comunale) inizia una causa legale contro Celaia, Duca di Canosa, e signore feudale di Torricella.1733 I feudi torricellani di Monte Moresco, Pescorutico, (ovvero, Santa Giusta o Madama Cecca) e Mastronardo, sono aggiunti ai beni di Alvaro Celaia juniore.

1743 Torricella è registrata nel Catasto Onciario, un censimento fiscale che documenta gli individui e gli immobili nell’ intero Regno di Napoli.

1782 La chiesa di San Giacomo subisce uno dei molti restauri, attestato dall’inscrizione di quest’anno sotto il portale centrale. Una grande pisside d’argento, molte statue e la maggior parte degli oggeti d’arte della Scuola Napoletana che si trovano attualmente nella chiesa risalgono a questo secolo.

1787 I feudi torricellani di Monte Moresco, Pescorutico, (ovvero Santa Giusta o Madama Cecca) e Mastronardo, sono rimossi dai beni di Lelio Celaia, Duca di Canosa.

 

1805 Viene pubblicato il Dizionario Geografico-Ragionato del Regno di Napoli, Torricella è descritta come un possedimento della famiglia Celaia dei duchi di Canosa, con un popolazione di circa 2600 abitanti. Gli abitantiproducono grano, granone, legumi e vino per i loro bisogni, e anche per vendere agli abitanti di Palena. Oltre all’agricoltura, le attività locali sono costituite da piccoli commerci, e produzione dei panni rozzi detti “Tarantole”.

1817 Altissimo livello di mortalità a Torricella dopo 2 anni consecutivi di raccolti poveri. Per un approfondimento, si prega di vedere l’articolo di Abruzzo World Club Il Tempo in Abruzzo 1809 – 1817.

1841 Un forte terremoto a Torricella danneggia la chiesa di San Giacomo, e ne causa la chiusura temporanea, fino alla sua riparazione. Purtroppo, questa eventualità si ripeteràspesso, anche fino ai giorni nostri.

1860 Un plebiscito, per l’annessione al regno unito d’Italia sotto la Casa Savoia, si tiene in tutto il Regno di Napoli. A Torricella, ci sono 1108 elettori registrati; 942 votano, 920 a favore dell’unione, 22 contrari.

 

1863 Torricella è rinominata ufficialmente con un nuovo suffisso: “Peligna“, d’ora innanzi, “Torricella Peligna”. Tanti altri paesi nel nuovo Regno Unito d’Italia avevano il nome “Torricella”, tanti (se non tutti) sono rinominati con un appellazione addizionale per distinguersi l’uno dall’altro.

 

500 AD

 

 

 

 

 

 

1000 AD

 

 

1100 AD

 

 

 

 

 

 

 

 

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1800 AD

489-93 Gli ostrogoti invadano l’Italia.

 

535 I bizantini invadano l’Italia, combatteranno gli ostrogoti per i successivi 18 anni.

553 Gli ostrogoti sono sconfitti definitivamente in Italia

568-72 I longobardi invadono l’Italia, e stabiliscono un regno a nord degli Stati Pontifici, e 2 ducati, Benevento e Spoleto, a sud degli Stati Pontifici (Torricella era vicino all’incrocio tra questi 2 ducati)

800 Carlo Magno è incoronato imperatore a Roma. Il Ducato di Spoleto (che comprende la maggior parte d’Abruzzo) è incorporato nel Sacro Romano Impero.

1030-1130 I normanni strappano quasi tutto il sud Italia dalle mani di bizantini e saraceni, e stabiliscono il Regno di Sicilia

 

 

1137-1154 I normanni conquistano dal Sacro Romano Impero la parte rimanente dell’Abruzzo che viene incorporato nel Regno di Sicilia.

 

 

 

 

1198 Federico II del Sacro Romano Impero eredita il Regno di Sicilia attraverso sua madre, Costanza di Sicilia, figlia del Re normanno Ruggero II di Sicilia.

1266 Carlo I d’Angiò (fratello del Re Luigi IX di Francia) è incoronato Re del Regno di Sicilia e di Napoli dopo che le sue truppe, su invito del Papa, hanno rovesciato Manfredi di Sicilia, figlio illegittimo di Federico II, che 8 anni prima, ha preso la corona dal suo fratellastro.

 

 

1443 Alfonso V d’Aragona, già in possesso dell’isola di Sicilia, conquista il Regno di Napoli. I francesi, nella speranza di restaurare la dinastia d’Angiò, combattono le forze spagnole in tutta la penisola italiana per i successivi decenni.

 

 

 

 

 

 

 

 

1562 Gli ottomani saccheggiano Pescara.

1580-1585 Il pontefice Gregory XIII incarica Ignazio Dantidi fare una serie di cartoni di grande scala, ognuno dei quali rappresenta una regione italiana e una panoramica prospettiva delle cittadine più prominenti. Si può vedere Torricella nell’affresco dell’Abruzzo (Aprutium).

 

 

1706 “Il terremoto della Majella” causa un sisma in tutto l’Abruzzo e devasta l’Aquilano, la Marsica, e la Conca Peligna.

1707 Nel contesto della guerra di successione spagnola, il Regno di Napoli cade sotto il controllo degli Asburgo austriaci.

1735 Carlo III, Re borbonico di Spagna, diviene Re di Napoli e Sicilia dopo aver sconfitto gli austriaci nella Battaglia di Bitonto.

 

 

 

 

1799 Il Regno di Napoli è brevemente rovesciato dai repubblicani aristocratici che avevano il sostegno dei francesi, stabilendo la Repubblica Napoletana. La rivoluzione è soffocata ed il regno borbonico è ristabilito entro luglio.

 

1806-15 Dominio Napoleonico del Regno di Napoli, con Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, Re dal 1806 al 1808, e Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, Re dal 1808 al 1815. Alcuni progressi notevoli durante quest’epoca sono l’abolizione del feudalismo, e l’introduzione del Codice Napoleonico e del sistema metrico. (Prima del sistema metrico, ogni paese aveva unità di misura diverse – cliccare qui per una spiegazione delle misure di Torricella prima del sistema metrico.) Il dominio di Murat era considerato quasi universalmente un miglioramento rispetto al dominio borbonico, per questo, dopo la prima sconfitta di Napoleone, il Congresso di Vienna permette a Murat di conservare il regno. Questa decisione fu revocata quando Murat si alleò con Napoleone nel 1815 nella Battaglia di Waterloo, dopo di che il Regno di Napoli ritorna al Re borbonico di Sicilia, d’ora innanzi Ferdinando I delle due Sicilie.

1860-1861 Giuseppe Garibaldi e i suoi mille volontari sbarcano in Sicilia, terra che era già in un’insurrezione popolare contro il governo borbonico, e sconfiggono le forze monarchiche borboniche. Le truppe attraversano lo Stretto di Messina e avanzano fino a Napoli, dove il popolo li acclama come eroi. Francesco II delle Due Sicilie e le sue forze si ritirano a nord del fiume Volturno in Abruzzo, dove sono bloccati dalle forze piemontesi di Vittorio Emanuele IIche discendono dal nord, e dalle forze di Garibaldi che avanzano dal sud. Francesco II è sconfitto, e Vittorio Emanuele II unifica l’ex Regno delle Due Sicilie con i suoi domini italiani al nord, e diventa il primo Re di un’Italia Unificata (l’unificazione è completa nel 1871 con l’aggiunta di Venezia e Roma).

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: Thursday, July 21, 2011 04:42:07 PM -0600